Guida al solarium - Salone Afrodite - It

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Solarium, guida all’uso corretto:
Sempre più persone desiderano un’abbronzatura perfetta anche in città lontano dal mare o in inverno quando di sole c’è ne poco. Come fare? Basta raggiungere il solarium Afrodite ed usufruire di trifacciali, quadrifacciali docce e lettini solari.

Del resto la seduta in solarium è anche un momento di relax, si può ad esempio ascoltare musica mentre si fa una doccia abbronzante, o mentre si sta comodamente seduti su poltrone dotate di ogni confort, e nulla vieta di schiacciare un pisolino su un morbido lettino abbronzante, ma ricordate di impostare la sveglia!

Ma ci sono dei pericoli, e prima di sottoporsi ad una lampada bisogna osservare alcune precauzioni.

NON usare il solarium se:

  • si ha difficoltà a produrre melanina, quindi la pelle si arrossa sempre (fototipi I e II);
  • si è di età inferiore ai 18 anni;
  • si è in gravidanza;
  • si ha la pelle arrossata o infiammata;
  • si ha un alto numero di nei;
  • sì hanno ferite o malattie cutanee (dermatiti, tumori cutanei);
  • si soffre di fotodermatiti (orticaria solare, eruzione polimorfa solare);
  • ci si è sottoposti ai raggi X da meno di 4 settimane;
  • sì hanno tatuaggi (i colori usati nei tatuaggi si possono trasformare in sostanze tossiche);
  • si sono assunti farmaci che aumentano la sensibilità al sole (alcuni antibiotici ed antiinfiammatori): in tal caso chiedere consiglio al proprio medico per verificare se il farmaco possa causare ipersensibilità agli UV. All’interno del centro Afrodite è esposta un’apposita lista delle sostanze fotosensibilizzanti.

PRIMA DI ENTRARE NEL SOLARIUM:

Togliere il trucco e lavare la zona cutanea in cui si è applicato del profumo. Alcuni cosmetici contengono sostanze che aumentano la sensibilità al sole (ad esempio l’olio di bergamotto), oppure sotto l’azione dell’UV si trasformano chimicamente e causano fotodermatiti tossiche o allergiche. Evitare gli alimenti che possono aumentare la sensibilità ai raggi ultravioletti. Da evitare gli agrumi (arance, mandarini), sedano, fichi, che hanno sostanze che aumentano la sensibilità al sole. Prima di sottoporsi alla luce, non mangiare e non strofinare sulla pelle tali alimenti.

Tempi di esposizione nel solarium:

Variano a seconda del tipo di pelle e delle caratteristiche del solarium; sarà bene rivolgersi ai nostri addetti oppure leggere il manuale d’uso del solarium, dove i costruttori devono inserire un’apposita tabella di esposizione correlata al fototipo dell’utente. Per un’abbronzatura omogenea evitare le posizioni fisse o le attitudini statiche: è consigliato di muoversi e spostarsi affinché l’angolo di ricezione dei raggi non sia sempre identico, ogni parte del corpo sia sufficientemente irrorata (buona circolazione sanguigna) e i tempi di esposizione siano uniformemente distribuiti su tutto il corpo. L’abbronzatura potrà risultare non perfettamente uniforme su soggetti con problemi di circolazione (accentuati da posture troppo statiche o inadatte), in quanto l’ossigeno trasportato dal sangue ha un ruolo fondamentale nell’ossidazione della melanina.

* Affidati ad un nostro addetto per una corretta consulenza.

L’ABBRONZATURA COMINCIA DALLA TAVOLA...

Per ottenere i migliori effetti dalle sedute abbronzanti, è importante seguire un’alimentazione che tenga conto di alcune semplici consigli. È dimostrato che per rendere i tessuti più idratati ed elastici e proteggerli dagli effetti dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento cutaneo, è basilare l’apporto di alcune vitamine.

  1. LA VITAMINA H, che agisce sul rinnovamento cellulare, e si trova nella soia, nelle uova, nel lievito di birra.
  2. LA VITAMINA E, antiossidante e anti-radicali liberi, disponibile nell’olio di germe di grano, nei legumi, nei cereali integrali, nelle uova.
  3. LA VITAMINA C, importante per la formazione di collagene ed elastina – e che regola il processo di produzione della melanina -, è presente nei kiwi, nelle arance, nel pompelmo e nel pomodoro.
  4. LA VITAMINA A, il cui precursore, il betacarotene, contenuto nella frutta e nella verdura, è abbondante nei vegetali a colorazione giallo-arancione (carota, albicocca, melone, zucca, pesca gialla, etc.).

Ci sono poi integratori alimentari che, aggiunti alla dieta, possono favorire la pigmentazione cutanea. Tra questi, il betacarotene, che assunto prima e durante il periodo di esposizione solare, permette di ottenere un’abbronzatura intensa, dorata e più duratura, ed ha anche un effetto antinfiammatorio, contrastando il danno indotto dalla produzione di radicali liberi dell’ossigeno.

DIFENDERE GLI OCCHI!

  • Togliere le lenti a contatto.
  • usare appositi occhiali (ad alta capacità di protezione da UV).
  • Chiudere gli occhi e non guardare la luce se non usando gli occhiali menzionati sopra.

RISPETTARE LA QUANTITÀ MASSIMA DI IRRADIAZIONE IN UN GIORNO
Il sole ed il solarium emettono lo stesso tipo di irradianza: l’esposizione complessiva non deve eccedere la quantità indicata per il proprio tipo di pelle.

LASCIARE TRASCORRERE ALMENO 24 ORE TRA UN TRATTAMENTO E L’ALTRO
I raggi UV sollecitano la pelle. Lasciarle il tempo di normalizzarsi (almeno 24 ore).

INIZIARE CON SEDUTE BREVI E AUMENTARE LA DURATA GRADUALMENTE
Per un’abbronzatura sicura, cominciare con una piccola dose di UV, mantenendo l’intervallo consigliato fra un trattamento e l’altro.

INTERROMPERE SE NOTATE UN ARROSSAMENTO
Se, pur rispettando le indicazioni descritte, appare un arrossamento o desquamazione della pelle, significa che è necessaria una pausa perché la pelle ritorni nella sua condizione normale. La volta successiva, si normalizzerà in tempi più brevi. Nota: Se l’infiammazione è preoccupante interrompere l’esposizione e consultare il medico.

Considerazioni generali sulle differenze tra luce artificiale e naturale
 
Rispetto alla luce naturale quella emessa dalle lampade foto abbronzanti non ha caratteristiche fondamentalmente diverse. Si tratta infatti sempre di una radiazione emessa in parte nello spetto visibile e in parte in quello degli ultravioletti. La vera differenza sta nell’intensità della radiazione, molto più elevata (infatti le sedute hanno una durata media di 10 minuti contro le diverse ore che si passano al sole) e nello spettro UV. Quest’ultimo può avere una componente di UVC se emesso dal Sole (le famose ore intorno a mezzogiorno) anche a causa del buco nell’ozono, mentre nelle lampade abbronzanti la radiazione UV ha sempre delle quantità precise (essendo una macchina queste sono costanti del sistema) che sono decise a priori dal costruttore. Questo controllo, meno gestibile sui tubi a bassa pressione, è poi totale sulle lampade che utilizzano lampade ad alta pressione dove, mantenendo lampadine uguali, si può cambiare facilmente lo spettro di emissione semplicemente cambiando il filtro posto davanti alla lampadina. L’abbronzatura data dalle lampade solari inoltre potrà essere più o meno simile a quella del Sole a seconda della macchina scelta e delle sue caratteristiche. In particolare si può dire che, generalmente, macchine a bassa pressione danno una abbronzatura più simile a quella che si ottiene andando al mare, mentre macchine ad alta pressione più simile ad una abbronzatura di montagna (più dorata e meno rossastra).

Per qualsiasi dubbio, chiarimento o consiglio rivolgetevi al personale del vostro Salone di Bellezza Afrodite.


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